Saluto Al Sole

ALDA MERINI : Ci fu spazio nella mia carne per Te - di Licla

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CAT_IMG Posted on 14/8/2009, 16:27     +1   -1

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(Da: Clinica dell’abbandono - il libro)

Il suo sperma...

Il suo sperma bevuto dalle mie labbra
era la comunione con la terra.
Bevevo con la mia magnifica
esultanza
guardando i suoi occhi neri
che fuggivano come gazzelle.
E mai coltre fu più calda e lontana
e mai fu più feroce
il piacere dentro la carne.
Ci spezzavamo in due
come il timone di una nave
che si era aperta per un lungo viaggio.
Avevamo con noi i viveri
per molti anni ancora
i baci e le speranze
e non credevamo più in Dio
perché eravamo felici.

*************************************************************************************

Ci fu spazio nella mia Carne per Te


Ci fu spazio nella mia carne per te,
per te solamente
che volevi l'amplesso dei miei giorni;
un lungo peregrinare segreto
d'amore in amore
di tempio in tempio.
Una rosa mi tremava
sul ciglio delle dita
come se fosse carta di un veliero
e finalmente mi rompesti
le acque squisite della vita.


Alda Merini



Edited by fatajasmine - 23/4/2022, 11:27
 
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CAT_IMG Posted on 23/4/2022, 10:28     +1   -1
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Il libro
Questo libro di Alda Merini riproduce con alcune aggiunte il volume del cofanetto con videocassetta intitolato Più bella della poesia è stata la mia vita (Einaudi Stile Libero 2003). È una raccolta che riunisce testi scritti o dettati dalla poetessa negli ultimissimi anni.
Anche in questa fase recente, la poesia della Merini non è mai costruzione o elaborazione, ma illuminazione, accensione improvvisa, ossessivo girare intorno ad alcuni temi base come gli amori, i figli e, in particolare in questo libro, il rapporto con gli interlocutori-scrivani che sono divenuti i primi destinatari delle intuizioni della poetessa. Ci sono poi la Milano dei Navigli, il ricordo delle persone care ormai scomparse, da Vanni Scheiwiller a Maria Corti, la sofferenza e la solitudine come dati che accomunano ogni esistenza, la solidarietà umana e la vocazione a coltivare quanto di meglio offre la vita nei suoi dettagli quotidiani. «Si esce da questo libro – scrive Ambrogio Borsani nella sua introduzione – con la memoria di una scissione insanabile del linguaggio legato ai movimenti dell’esperienza». Ma questo linguaggio, il linguaggio della poesia, è anche consolatorio quando si scioglie «per generare il canto della vita».

CENNI BIOGRAFICI
Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano nel 1931. Il suo talento di scrittrice fu scoperto da Giacinto Spagnoletti quando lei era aveva solo quindici anni; della sua opera si occuparono, tra gli altri, Salvatore Quasimodo e Pier Paolo Pasolini. Nel 1947 Alda viene internata per la prima volta nella clinica Villa Turro a Milano, nella quale trascorse circa un mese. Il suo primo libro di poesie è del 1953. In seguito pubblicò libri fino al 1961. Dal '62 in poi comincia un periodo di silenzio, segnato dall'internamento al "Paolo Pini", che dura fino al 1972. Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia, dovuti forse ad una sindrome bipolare. Dell'esperienza della malattia e dell'internamento si legge tra le righe dei suoi versi. La sua lirica risalta per densità visionaria e tensione erotico-religiosa. Ricevette il premio Viareggio 1996 con "La vita facile". Fu candidata al Premio Nobel per la Letteratura dall'Accademia di Francia. Muore in un ospedale, triste segno del destino, a causa di un affezione tumorale, il 1° novembre 2009.

Edited by fatajasmine - 23/4/2022, 12:13
 
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