Saluto Al Sole

quando il cane scava

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CAT_IMG Posted on 6/5/2012, 15:50     +1   -1
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Quando il cane scava



di Alessandro Mesini


eAJ2m

Quando il cane scava... (disegno di Gabriella Gallerani)



Scavare è un comportamento naturale del cane!
I cani scavano per nascondere ossa o cibo, ma, nella moderna realtà dove gli animali vivono in spazi confinati e spesso sono lasciati da soli per buona parte della giornata, lo scavare è per il cane uno sfogo. Questo comportamento è visto a volte dal proprietario come una forma di dispetto, ma in realtà è invece una richiesta d’attenzione e come tale va considerato, anche quando il cane mostra un accanimento di là dalla nostra sopportazione.
La soglia emotiva degli animali è del tutto soggettiva, proprio come nell’uomo, ed è frutto della personalità e delle esperienze passate. Così cani che sono lasciati soli per l’intera giornata non scavano, altri invece lo fanno subito dopo che si rendono conto dell’assenza del padrone, o comunque di essere soli. In pochi casi, infatti, si assiste materialmente all’atto dello scavare, succede solo se l’animale interra cibo o sta dando la caccia ad un topo.
Inoltre i cani insistono a scavare quasi sempre nello stesso punto, nonostante gli sforzi di ripristinare lo stato originario del terreno e sono in grado di smuovere ostacoli, come pietre o cavalletti, che richiedono forza e applicazione.

Il consiglio è approntare una paziente e ripetuta attività educativa nei confronti dell’animale che deve essere chiamato sul luogo del misfatto e, senza percuoterlo, deve essere redarguito facendo un uso calibrato della voce. Meglio se l’animale assiste al ripristino del terreno. Importante, ad operazione terminata, non lasciarvi andare a giochi e carezze perché deve esserci un momento di separazione fra i due eventi, e l’animale deve aver modo di capire in modo chiaro il biasimo, senza però negargli successivamente di nuovo l’affetto e l’approvazione che cerca.

Operativamente posso consigliare di rimuovere uno strato superficiale del terreno, stendere una reticella di plastica a maglie quadrate di circa 1-2 cm, fissarla saldamente con ferri ricurvi o picchetti per tenda da campeggio, e ricoprire di nuovo col terreno asportato in precedenza. Il successo non è garantito e, con molta probabilità, l’animale potrebbe spostare la sua attività di scavo in un altro punto del giardino, spesso a distanza molto ravvicinata.
Si può provare a ricoprire il terreno con piante tappezzanti come l’iberis o il delosperma che di solito i cani rispettano, anche la lavanda e le piante spinose riescono nello scopo, ma il problema è spesso solo rimandato.

Il consiglio finale, anche se non è di grande conforto, è lo stesso che ogni volta la coscienza suggerisce per i problemi legati a talpe, bombi e vespe che frequentano i nostri spazi verdi. Sono così gravi i danni che arrecano o, piuttosto, solo disturbano un nostro ideale di perfezione? La natura affascina, ma nell’insieme, si deve riconoscerlo, non segue un ordine rigido.

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