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Verbena: la pianta magica

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CAT_IMG Posted on 25/5/2014, 16:18     +1   -1
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La Verbena: pianta magica



La verbena è una pianta erbacea che produce fiori dal profumo intenso e penetrante. Appartiene al genere “Verbena”, che comprende circa 250 specie, e alla famiglia delle “Verbenaceae”. Il nome di questa pianta deriva dalla parola latina “verbenae” che indicava genericamente sterpi e piccoli rami; il nome deriverebbe anche dal celtico “ferfaen”, da fer che significa “scacciare via” e faen che vuol dire “pietra”, in riferimento all’utilizzo della pianta per problemi alle vie urinarie, in particolare per la cura dei calcoli.

La verbena è originaria dell’America meridionale. In Italia è molto diffusa e apprezzata, è coltivata in giardino oppure come pianta d’appartamento, o ancora per abbellire balconi e terrazzi. Le verbene hanno un portamento aperto e cespuglioso; hanno fusti eretti e quadrangolari e possono raggiungere un’altezza di 40-80 cm; le foglie sono ovali, con il margine dentellato e le nervature molto evidenti. I fiori sono numerosi, riuniti in spighe e sono di colori differenti a seconda della specie, possono essere lilla, viola, rosa, rossi.

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[color=red][size=14]Ambiente ed esposizione



La verbena ha bisogno di essere collocata in un ambiente soleggiato in primavera e nei mesi freddi, mentre in estate è meglio posizionarla in un luogo semi ombreggiato. Riesce a sopravvivere al caldo, ma non sopporta il freddo; si consiglia di evitare di esporla ad una temperatura inferiore ai 7-13 gradi.

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Terreno



Per una crescita ottimale della verbena si consiglia di usare un terreno leggero e poroso; è preferibile anche aggiunge al terriccio della torba e della sabbia, che favoriscono il drenaggio.

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Messa a dimora e rinvaso



La messa a dimora della verbena va effettuata a partire dalla primavera. Si scava una buca profonda circa il doppio della lunghezza delle radici; si estrae la pianta dal suo contenitore e si pulisce dalla terra in eccesso, facendo attenzione a non danneggiarla; si colloca la pianta nella buca, si ricopre con la terra, si comprime e infine si annaffia abbondantemente. Il rinvaso va fatto in primavera, quando è necessario; la pianta va posta in un vaso leggermente più grande del precedente, si sconsiglia l’uso di vasi troppo grandi perché ciò porterebbe ad un maggiore sviluppo delle radici, a discapito di foglie e fiori.

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Annaffiature



La verbena va annaffiata regolarmente, ma non in modo eccessivo. Si consiglia di annaffiare con acqua a temperatura ambiente e di non lasciare che il terreno si asciughi troppo tra un’irrigazione ed un’altra. Le annaffiature devono essere più abbondanti in estate, mentre vanno diminuite nei mesi freddi.

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Concimazione



Le verbene non hanno bisogno di un’eccessiva concimazione; per una crescita ottimale si può utilizzare un concime organico per piante da fiori, che va somministrato mescolandolo all’acqua delle annaffiature. Il trattamento va fatto nel periodo della fioritura, e va ripetuto ogni due settimane.

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Riproduzione



La riproduzione della verbena avviene per seme. La semina va fatta nei mesi di febbraio-marzo; i semi vanno posti in un contenitore con terriccio, che va tenuto sempre umido, e sabbia e vanno posizionati in un luogo ombreggiato. La temperatura ottimale per la crescita delle piantine va dai 18 ai 24 gradi. Una volta che i semi saranno germogliati vanno esposti alla luce e, quando le piantine saranno diventate abbastanza robuste, si potranno trasferire in vasi singoli. La moltiplicazione delle verbene avviene anche per talea, anche se non è un metodo diffuso. Nei mesi di agosto-settembre si staccano le parti apicali, si eliminano le foglie poste più in basso e si pongono le talee così ottenute in un contenitore con torba e sabbia; una volta che le nuove piantine saranno germogliate, potranno essere poste in vasi singoli.

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Potatura



Le verbene non hanno bisogno di una eccessiva potatura; basta effettuare la cimatura quando ce n’è bisogno, per fare in modo che la pianta mantenga un aspetto compatto. Vanno eliminate, inoltre, le foglie e i fiori secchi e le parti danneggiate. Si consiglia di usare per la potatura strumenti affilati e puliti, per non danneggiare la pianta ed evitale lo sviluppo di infezioni.

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Fioritura



La fioritura delle verbene avviene dall’inizio di giugno, alla fine di settembre. I fiori sono riuniti in spighe, sono numerosi e molto profumati; sono di colori diversi a seconda della specie: possono essere lilla, viola, rosa, rossi. I vasi da utilizzare dovranno essere più larghi che profondi, dato il portamento della Verbena che è di tipo strisciante e può diventare decombente, infatti è una tipologia di pianta adatta anche alla coltivazione nei panieri sospesi.

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Malattie e parassiti



La verbena può essere attaccate dagli afidi e dalla mosca bianca, che possono danneggiare fiori e foglie; in questo caso si deve cercare di eliminare manualmente i parassiti, oppure si può utilizzare un insetticida specifico. Un’eccessiva umidità può causare dei marciumi, quindi si consiglia di non somministrare troppa acqua.

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Vendita



Prima di acquistare le verbene è preferibile controllare lo stato di salute della pianta; bisogna verificare l’assenza di parassiti e malattie e che la pianta sia stata annaffiata sufficientemente (è possibile saperlo osservando se la terra del vaso è umida). Vanno evitate le piante con parti secche e danneggiate, mentre sono da preferire quelle rigogliose, con un’abbondante fioritura e dai colori brillanti.

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Specie



La Verbena come del resto tutte le piante da fiori presenta diverse tipologie, quella che meglio si presta alla coltivazione in vaso è la Verbena peruviana.

Ne esistono anche tante altre specie come ad esempio la Verbena bonariensis che è originaria dell’America Meridionale, caratteristica per i fusti eretti che possono arrivare anche ad 1m di altezza e le foglie oblunghe di un colore verde brillante. Il suo periodo di fioritura va da giugno ad ottobre, i tipi di fiori sono molto grandi hanno un diametro di circa 7cm sono di un color lavanda e sono riuniti in mazzetti terminali.

Altra tipologia è la Verbena canadensis o Verbena aubletia, che invece proviene dagli Stati Uniti, la caratteristica sta nell'avere fusti eretti, a sezione quadrangolare, ricoperti da una peluria più o meno ruvida, che portano foglie opposte dalle nervature evidenti. Il suo periodo di fioritura è l'estate, in cui produce fiori di colore variabile dal lavanda al rosa, al viola, al bianco che sbocciano riuniti in spighe terminali, dapprima compatte e ombrelliformi, in seguito più allungate.

Poi c'è la Verbena x hybrida, sono tutte specie ibride ed il gruppo è molto vasto.

Abbiamo ad esempio il Gruppo Grandiflora che comprende specie ibride dalla fioritura abbondante, alte 30-40 cm alcune tipologie sono ad esempio la Cardinal, caratteristica per i suoi fiori scarlatti con occhiati di bianco; l'Ellen Willmott, che invece presenta i fiori color salmone, con il centro bianco; il Fuoco Magico, dai fiori di color scarlatto acceso; la Mammoth Mixed, dai fiori variamente colorati; la Regina delle Rose, che presenta appunto i fiori rosa; la Royale che invece ha questi insoliti fiori di colore blu intenso.

C'è poi la varietà denominata Verbena italiana, che presenta fiori grandi striati longitudinalmente di rosso, rosa o blu. Presenta sullo stesso fusto fiori di colori diversi, con striature e screziature diverse.

La Verbena officinalis è invece una specie molto diffusa allo stato spontaneo che talvolta diventa infestante, questa specie dalla primavera all’autunno produce fiori piccoli, tubolari, di colore rosa-lilla, che sbocciano riuniti in spighe, generalmente viene utilizzata per vari scopi in erboristeria.

Un altro gruppo è quello noto come Gruppo Compacta, le cui piante sono caratteristiche proprio per la loro bassa statura, infatti i fusti non superno i 20-30 cm. In questa tipologia di Verbena, le specie più diffuse sono l'Amethyst, che presenta dei fiori blu scuro con occhio bianco; la Blaze, nota invece per i suoi fiori scarlatti; la Cristal, dal candido colore bianco; la Delight, a fiori rosa ecc..

La Verbena peruviana o Verbena chamaedrifolia è invece originaria del Brasile e dell’Urugay, questa specie presenta un portamento prostrato, con fusti che radicano facilmente, che portano foglie quasi sessili dentate, crenate o lobate, oblunghe e irregolari, con la pagina inferiore tomentosa. I fiori sono formati da un piccolo calice e da una corolla tubolare espansa in lembi, lineari e irregolari di colore scarlatto. È una pianta molto fiorifera e attraente, adatta in modo particolare alla coltivazione in vasi più larghi che profondi e in panieri sospesi.

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La Verbena nell' Antichità



La Verbena, Erba dell’Amore (Verbena officinalis)

Questa pianta, alta da 35 a 75 cm, assai poco decorativa e piuttosto insignificante, contrariamente alle varietà orticole, è comunissima nelle scarpate, lungo strade e sentieri, nei macereti, negli incolti; una pianticella umile, ma talmente magica che gli indovini, nel Medioevo, le attribuivano delle proprietà a dir poco miracolose, e per questo fu chiamata anche “erba del Mago”. Fiorisce da giugno ad ottobre. È quindi legata al culto del Solstizio d’estate, e viene raccolta tra il 21 e il 24 di giugno.

In genere la Verbena è comune in quasi tutta Europa, anche in gran parte dell’Asia e dell’Africa, quasi cosmopolita, dato che si è naturalizzata nell’America del Nord. Sulle Alpi arriva ai 1500 m di quota.

È una pianta che ha avuto la sua importanza nelle tradizioni magiche e popolari dell’Antichità: era un’erba sacra e magica in Persia, in Grecia, in Britannia, dove i Druidi la veneravano alla stessa stregua del Vischio, la raccoglievano quando sorgeva la Stella Sirio, solo nel momento in cui il sole e la luna non sono più visibili all’orizzonte; i sacerdoti incaricati di sradicarla dovevano poi versare un filo di miele nel punto dove l’avevano tolta, per ricostituire in un certo modo il suolo che ne era stato privato. È la stessa Verbena che i Druidi avrebbero utilizzato per trarne indicazioni sul futuro, cantando incantesimi.
Essi le riconoscevano la proprietà di guarire tutte le malattie, annullare il malocchio, suscitare allegria… Era molto venerata dagli antichi che si coronavano di Verbena e ne ornavano i loro templi. Dovevano munirsene anche coloro che andavano a cercare i tesori sotto i menhir di Plouhinec.

Nell’antica Roma
invece, la pianta, col nome di Verbena o Verbenaca, secondo quanto scrive Servio, veniva raccolta in un punto sacro del Campidoglio e serviva per cingere il capo del sacerdote consacrato, detto Fetialis o Pater verbenarius, quando si recava in processione per stipulare un trattato o dichiarare una guerra; sempre Servio dice che si chiamavano così, erroneamente, anche tutte le altre piante sacre, come Lauro, Olivo, o Mirto. Per la cerimonia del trattato, il Pater verbenarius, col capo cinto di Verbena, colpiva con una selce un maiale immolato per l’occasione. Sempre nell’antica Roma si usava far dono di un mazzo di Verbena a coloro a cui si voleva augurare la felicità, e se ne servivano anche per purificare le case dagli spiriti del male, per pulire le are degli Dèi, e così via.

Apuleio raccomandava di masticarla a digiuno per calmare il mal di denti. I Greci avevano una grande considerazione per la Verbena, consacrata a Venere, per i suoi poteri benefici.

Pianta favorita dalla Fortuna, nei tempi molto antichi era considerata da molti popoli come una potente divinità; da essa potevano derivare la ricchezza e la povertà, la gioia ed il dolore, la felicità e l’infelicità. Dea incostante, più benevola alle donne che agli uomini, aveva il potere di guadagnare alle fanciulle l’amore del loro amato.

Oggi è pianta dalle molte specie, nota alla medicina alternativa per gli immensi benefici che porta al corpo fisico. Non solo. Verbena o Vermena, la pianta di Venere, è capace, sembra, di suscitare una passionalità amorosa sconvolgente. Può influenzare profondamente un soggetto che dorme indifeso: bisogna scegliere le ore notturne di una sera di Luna nuova, un lunedì…

Può essere, secondo alcuni, deludente nella realtà, quando cresce spontanea: spighetta verde dai miseri fiorellini celesti viola, dal profumo pressoché inesistente, specie poi se lo si confronta con le profumatissime Verbene esotiche, coltivate. Non è comunque deludente nella moderna cosmesi, ne lo è, sembra, come essenza astrale. È la Verbena l’essenza astrale della Bilancia. Sotto questa veste infatti appiana i rapporti dei nati nella Bilancia con i familiari, punto dolente del segno. Favorisce intese amorose, suscita comunicativa, comprensione. Allontana i pericoli, le calamità collettive: gli Ovati, per scacciare gli Spiriti malvagi, aspergevano le abitazioni con acqua lustrale in cui immergevano un ramo di Verbena.

La Verbena, simbolo di pace e prosperità, veniva anche usata come talismano; sminuzzata, era messa in un sacchettino, che veniva poi appeso al collo contro mal di testa e morsi d’animali velenosi. Per risvegliare la passione amorosa e donare armonia alla propria vita sentimentale, si usava l’infuso; si narra che le giovani spose il giorno delle nozze portassero con sé un mazzetto fiorito di Verbena, che le avrebbe aiutate a superare la prima notte.

Un’usanza che sopravvive ancora nell’Europa del Nord è quella di raccogliere fiori di Verbena, farne dei mazzetti tutti dispari e portarli sul cuore per un periodo da tre a nove giorni. Si prepara anche un filtro d’amore con dei petali di Verbena, che si mettono a macerare assieme al miele in un recipiente contenente del vino; dopo sette giorni si filtra e si offre alla persona amata. Per gli Antichi era di già una pianta sacra a Venere e con essa si preparavano filtri d’amore.

Nel Nord della Francia veniva chiamata ancora di recente «erba della doppia vista» e si riteneva che favorisse l’esaltazione, l’estasi e il sonno. In Bretagna, dove viene chiamata louzaouenn ar groaz, «erba della croce», si crede che difenda chi la porta da ogni maleficio.

Gli antichi guerrieri germani la chiamavano “erba di ferro”
ed attribuivano a questa pianticella la capacità di allontanare gli influssi negativi; cospargevano le loro spade con il suo succo, come protezione dagli spiriti maligni.

Nella mitologia egiziana la pianticella della Verbena era dedica ad Iside, poiché era nata dalle lacrime della Dea, che, affranta, piangeva la morte di suo marito Osiride.

È anche il simbolo dell’incantesimo. Il Flechier, nella sua Storia di Teodosio, scrive: “Lo stregone più anziano, avvolto da un telo di lino, tenendo la verbena in mano, avanzava e cominciava le sue invocazioni”.

Un’antica leggenda cristiana
racconta come questa pianta fosse spuntata sul monte Calvario, e per questo la Verbena fu considerata divina; quando la si coglieva, si formulava un incantesimo:


“Tu sei santa, Verbena, come cresci sulla terra,
perché in principio sul Calvario fosti trovata,
tu hai guarito il Redentore e hai chiuso le sue piaghe sanguinanti,
in nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo ti colgo“.



Con queste parole veniva colta la Verbena, per le sue grandi virtù curative, e da allora prese anche il nome di erba Crocina o erba Sacra. Nella liturgia della festività dedicata all’Assunzione di Maria, la Verbena era usata per la benedizione delle chiese; in quell’occasione si sviluppò il rito della consacrazione delle erbe, affinché le loro proprietà curative fossero protette dal maligno e dai poteri delle tenebre.
Non era ignorata neppure dalla Stregoneria: i Galli la chiamavano “veleno del diavolo” e, dopo averla raccolta nelle tenebre (ricordo del rito druidico), se ne servivano per spargere l’acqua benedetta, veniva bruciata per mettersi in sintonia con l’Universo, per evocare gli Spiriti, aumentare le facoltà profetiche e lanciare incantesimi, ed infine per preparare potentissimi filtri d’amore. Anche le streghe di Salem usavano una mistura a base di Verbena per attirare le persone interessate.

Il leggendario Nostradamus suggeriva di raccogliere la Verbena nella notte solstiziale, onde preparare un Talismano per realizzare “buoni viaggi”; nella Bibbia della Magia troviamo il suo rituale:

“Per i buoni viaggi cogliete, all’indomani di Pentecoste, un ramo di Sambuco e ricavatene un bastone. Togliete il midollo e, dopo aver chiuso un’estremità, infilate nell’altra due occhi di lupo, lingua e cuore di cane, tre ramarri, tre cuori di rondine. Colmate con salnitro e con sette foglie di Verbena raccolte nella notte di San Giovanni, e una pietra di diversi colori. Chiudete il buco con un pomello d’avorio ricavato dalla zanna di un elefante che non abbia più di un anno di vita, e infine il bastone è pronto. Con esso sarà possibile intraprendere ogni viaggio senza pericolo; eviterete cattivi incontri, il morso delle vipere, dei cani e delle bestie feroci”.

In Inghilterra poi, la si distribuiva nella notte di San Giovanni (la notte delle Fate), come pianta di buon augurio, e i giovani ballavano con ghirlande di Agrifoglio e di Verbena. È la stessa a cui si riconoscevano doti medicamentose, e ce lo conferma Giovanni da Milano: «Finocchio, verbena rosa, chelidonia, forma un’acqua che dà vista acuta».

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Utilizzo e proprietà curative
Verbena officinalis



È naturale quindi che, nell’antichità, le siano state attribuite virtù medicinali; per lungo tempo si è giurato sugli effetti portentosi che avrebbe avuto la radice, portata appesa al collo, per guarire dalla scrofolosi. Avrebbe poi fatto passare le febbri: per la febbre terzana bisognava prendere la terza giuntura a partire dalla base, la quarta invece per la febbre quartana, poi strapparla e prendere un’infusione.

Il nome di quest’erba sembra derivi dal celtico ferfaen, cioè portar via le pietre, probabilmente perché veniva impiegata per i dolori renali, nonché per il trattamento dei calcoli.

Secondo una voce raccolta da Jules Gros nel Tregor, la Verbena serviva a preparare un unguento per far uscire il sangue stagnante. Avendo cura di metterla prima a bollire nell’aceto, se ne fanno anche impacchi per la lombaggine, la sciatica, il mal di testa.


www.erbe.altervista.org/verbena_officinalis.html

Edited by fatajasmine - 16/6/2022, 17:52
 
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CAT_IMG Posted on 25/5/2014, 16:36     +1   -1

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CARISSIMA FRANCESINA

CHE SPLENDIDO ARTICOLO SULLA VERBENA...DAI COLORI LUSSUREGGIANTI...COLMO DI PREZIOSI CONSIGLI...NULLA

LASCIATO AL CASO...DOMANI SICURAMENTE, LA METTERO' SUI MIEI BALCONI...ADORO QUESTI TIPI DI COLORE E SUE

GRADAZIONI, CIAO MILLE GRAZIE-

P.S. SCUSA SE MI SONO PERMESSO DI CAMBIARE IL COLORE ARANCIO...DA NOI, POCO VISIBILE...MENTRE IL VERDE MI RENDE FACILE LA LETTURA..CIAO.

<3 <3 <3



Edited by fatajasmine - 16/6/2022, 17:50
 
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CAT_IMG Posted on 5/12/2022, 21:19     +1   -1
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Nicholas Culpepper, medico erborista, nel corso del XVII secolo registrò che le foglie sminuzzate di verbena, unite all’aceto, purificavano straordinariamente la pelle; inoltre le raccomandava per trattare casi d’itterizia, tosse, febbre, peste e, come appena citato, per i calcoli renali.

Anche Ippocrate raccomandava la Verbena per le sue straordinarie qualità terapeutiche, infatti fu definita “gioia del semplicista”.

Oggi, la delicata Verbena non serve più, anche se le qualità terapeutiche di questa pianta sono degne di considerazione: possiede un’azione antidepressiva, sblocca l’energia ristagnante donando equilibrio, è astringente, cicatrizzante, risolutiva, e senza dubbio febbrifuga per via di un suo glucoside, la verbenalina, che per alcuni è ancor meglio del chinino. Allo stesso tempo aperitivo e digestivo, la Verbena stimola lo stomaco a secernere i succhi gastrici ed è utile contro le vertigini, le emicranie e la sonnolenza provocate da una cattiva digestione. È tonica, antispastica (utile contro il nervosismo, la tosse, l’insonnia, l’angoscia), è ottima come antinevralgico nella terapia dell’emicrania ed aiuta la concentrazione; a questo proposito si racconta che abbia la virtù di risvegliare l’intelligenza. Inoltre depura l’organismo, restringe i tessuti e favorisce la guarigione delle piaghe e delle infezioni. È indicata contro le malattie del fegato (itterizia), della milza (congestione), dei reni, affezioni febbrili, debolezza in generale, mestruazioni dolorose e irregolari. È, infine, una pianta mellifera.

Questa pianta viene utilizzata in erboristeria per le sue molteplici proprietà medicinali essendo efficace contro gli stati d'ansia, agitazione e stress.

Per uso interno viene utilizzata per trattare mal di testa,febbre,depressione.

Per uso esterno si utilizzano le sommità fiorite in Infuso per tonificare e purificare bocca e gola.

Con la Pomata contro le contusioni, eczemi, piaghe e i dolori articolari.

Viene anche utilizzata per trattare disturbi digestivi,sinusiti.

Utilizzata come rimedio nei fiori di Bach.[/color]

Questa pianta contiene saponine, mucillagini, verbenalina, verbenina, tannini, flavonoidi, oli essenziali, verbascoside, geraniolo, citrale. [/size]

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Fonti: www.giardinaggio.net/giardino/piante-annuali/verbena.asp

www.lavorincasa.it/la-verbena/

http://giardinodellefate.wordpress.com/fio...amore/verbena2/
 
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