Saluto Al Sole

- I Gioielli. Il Corallo: Storia, Credenze e Cura. -

« Older   Newer »
  Share  
CAT_IMG Posted on 21/2/2014, 21:10     +1   -1

Senior Member

Group:
Administrator
Posts:
26,643
Reputation:
+4
Location:
franciacorta prov. di BS.

Status:










I Gioielli. Il Corallo: Storia, Credenze e Cura.



I Gioielli. Il Corallo: Storia, Credenze e Cura.

Pubblicato il 19 aprile 2010 da Placida Signora —

Il corallo ha affascinato il genere umano sin dall’antichità, e la sua origine è stata per secoli fonte di supposizioni fra i primi naturalisti.

Plinio il Vecchio (23/79 dC) racconta che Perseo, dopo aver decapitato la Gorgone (creatura malvagia che pietrificava chiunque osasse guardarla) posando la di lei testa su di una grande conchiglia bianca vide con stupore che i rivoli di sangue che scendevano dal collo mozzato s’indurivano pietrificandosi a “forma di virgulti d’arbusto“.

Sino al XVIII secolo esisteva invece la convinzione che il corallo fosse un’alga che, una volta portata dal fondo del mare alla luce del sole, seccava diventando durissima.

Fu un medico marsigliese, tal Jean André Peyssonel, che alla fine del ‘700 scoprì finalmente che il corallo era in realtà una colonia di microrganismi vivi riuniti in formazione calcarea (90% di carbonato di calcio) la quale crescendo prendeva la forma di alberello.

L’archeologia ha scoperto che il corallo veniva utilizzato già 25.000 anni fa per fabbricare piccoli utensili; i Sumeri furono i primi ad utilizzarlo come ornamento prezioso, seguiti dai Micenei e Romani.

Da sempre si è convinti che il corallo possieda qualità magiche e portentose; si dice che preservi dai demoni, dalle influenze negative e soprattutto dall’invidia.

Per questo in Italia durante il Quattrocento, la collana di corallo era elemento indispensabile nei corredi delle giovani spose di qualunque ceto sociale, nonchè il primo gioiello regalato ai neonati sotto forma di pendaglio da attaccare alle culle, braccialettino o collanina.

Nel Settecento a Napoli e Torre del Greco nacquero le prime “industrie” di lavorazione artigianale del corallo; oggetti meravigliosi che non comprendevano solo gioielli ma anche statuette e i celeberrimi “cornetti” portafortuna.

Anche Genova fu sino ai primi del Novecento patria di mastri corallieri, che avevano le botteghe nella zona di via San Vincenzo; erano specializzati nell’incisione, creando fantastici cammei, fiori, paesaggi, rosari che, incorniciate nelle filigrana, venivano richiesti da tutto il mondo.

Il mercato corallifero genovese (e quello italiano in genere) scomparve definitivamente attorno al 1970, per mancanza di materia prima visto che il corallo italiano è praticamente introvabile; oggi è giustamente tutelatissimo, assolutamente proibito pescarlo tranne rarissime concessioni molto oculate.

Proprio per questo motivo, se possedete vecchi gioielli di corallo di qualsiasi colore, teneteli cari!
Il corallo mediterraneo autentico (purtroppo ci sono molte imitazioni fatte con vetro, o oggetti ottenuti con la “pasta di corallo”, bella sì, però non è corallo) ha raggiunto – proprio a causa della sua rarità – prezzi incredibili.

Se avete collane di corallo magari appartenute alla nonna, portatele a ri-infilare in una gioielleria di fiducia; se fossero corte, potrete allungarle magari con sferette o rombi d’argento o oro, piccole perle, o altro materiale il cui colore ben si abbini: una collana di corallo, anche a sfere piccine, è sempre raffinata ed elegante, indossata soprattutto in estate sulla pelle abbronzata.

Stessa cosa per gli anelli o gli orecchini; se montati in argento o oro, e magari dimenticati in fondo a un cassetto, e diventati opachi e scuri, basterà farli pulire sempre dal gioielliere la prima volta. Se la montatura non fosse di vostro gradimento, fate staccare la perla (o l’ovale, o il cammeo) in corallo, e rimontatelo.
Non sono spese eccessive; spesso abbiamo in casa pezzettini d’oro inutilizzato, microcatenine spezzate, orecchini spaiati, medagliette o ciondolini che non indossiamo più perché danneggiati o troppo infantili…Un buon orefice potrà fonderli e creare nuove basi su cui montare il vostro prezioso corallo.

Pulizia e Cura

Il corallo, come le perle, è elemento “vivo” e quindi va trattato con delicatezza.
Non va mai esposto a fonti di eccessivo calore, perché cambia colore e sbiadisce.
Non bisogna mai spruzzargli su profumi, ché diventa opaco e si macchia.
Per pulirlo, se fosse molto sporco e opacizzato causa vecchiaia, come ho già detto è meglio farlo pulire per la prima volta dal gioielliere che userà prodotti perfetti ma che bisogna saper usare; una piccola spesa che vale però il valore del gioiello.
Le altre volte, basterà passare il monile con un panno morbidissimo di cotone.
Alcuni, una volta all’anno, lo immergono in acqua di mare per qualche minuto; poi lo sciacquano in acqua dolce, asciugandolo poi perfettamente col panno morbido.

Anche le cose di corallo, come le perle, si graffiano a contatto con pietre o metalli duri; collane, anelli e orecchini andranno perciò riposti da soli in scatoline imbottite o impacchettati in pezzetti di stoffa morbida (benissimo il velluto o i panni di pelle di camoscio, vera o fasulla che sia)

©Mitì Vigliero






Corallo

FONTE : Naturopatia Anea


Corallo: descrizione

Classe minerale: carbonati.

Formula chimica: CaCO3 + Fe

Il corallo è un materiale di origine marina che cresce soltanto in acque limpide e non inquinate e non soggette a fenomeni di marea. È lo scheletro prodotto da minuscoli organismi (Cnidaria Gorgonacea Corallium) che secernono un carbonato di calcio che permette loro di vivere aggregati in vaste colonie che con il tempo formano atolli e scogliere.

Ne esistono diversi tipi e di varie tonalità di colore, dal rosso al bianco, blu, marrone e nero, anche se il 90% del corallo rosso proviene dal Mediterraneo: le più valutate sono il rosso cupo, detto moro, e il rosa pallido delicato e uniforme detto pelle d’angelo, poi ci sono il corallo di Sciacca, arancione, anche detto “fossile”, e i coralli asiatici, che hanno diverse colorazioni soprattutto con macchie bianche.


Corallo: elemento

Acqua: l’elemento acqua riguarda la sfera delle emozioni e della femminilità (amore, guarigione, compassione, riconciliazione, intuizione);
Etere: o Akasha, il quinto elemento, governa e collega insieme la Terra, l’Aria, il Fuoco e l’Acqua, ed è simbolo di vita e di longevità.


Corallo: chakra

Primo chakra Muladhara (“Radice”) e Quarto chakra Anahata (“Cuore”)



Leggi anche: Tutte le pietre e i cristalli



Corallo: mitologia

Il nome del corallo è un mistero per i linguisti. Alcuni sono convinti che la radice sia la parola greca koraillon, poiché indica lo scheletro duro e calcareo del corallo animale, altri invece che sia kura-halos, che significa “forma umana” e si riferisce alla conformazione tipica con cui si presenta, che spesso ricorda la forma di una persona.
Secondo Ovidio il corallo rosso nacque dal sangue di Medusa, una delle Gorgoni, quando Perseo la decapitò. Le Gorgoni avevano la capacità di pietrificare lo sguardo e il sangue di Medusa, al contatto con la schiuma delle onde, pietrificò alcune alghe che col sangue divennero rosse.
Il corallo vanta una storia antichissima in cui un insieme di leggende esalta le sue presunte virtù terapeutiche e scaramantiche che trovano riscontro sia nella cultura orientale che in quella occidentale. Ha svolto un ruolo importante nei riti religiosi e magici in tutte le isole del Pacifico ed è considerato un amuleto contro il malocchio. Veniva spesso messo sulle tombe a protezione dei defunti per impedire che vengano occupati dagli “spiriti maligni” e usato per la costruzione dei templi insieme alla pietra lavica.

Il corallo è stato usato per migliaia di anni nelle magie relative ai bambini. Se donato a un bambino, ne garantisce la salute futura.
Un uso speciale del corallo era popolare nell'antico Egitto e in Grecia, dove il corallo in polvere veniva mescolato con le sementi e sparso sui campi per proteggere i raccolti durante la crescita dai temporali e dagli insetti.
Le donne dell'antica Roma portavano orecchini di corallo per attirare gli uomini; polveri di corallo erano usate come incensi di Venere nel XVI secolo e candele rosse o rosa circondate da pezzi di corallo venivano accese per attirare l'amore.







Corallo: effetto sul corpo

Tutti i coralli svolgono un’azione purificante e rafforzante.
La varietà bianca è un calmante del cuore e un antidepressivo, quella rosa in caso di debolezza del fegato, quella rossa invece aiuta la circolazione linfatica e del sangue, particolarmente indicato per chi soffre di anemia, è ideale per rafforzare la colonna vertebrale, per favorire la solidità delle ossa e per sciogliere i blocchi articolari.


Corallo: effetto sulla psiche

Il corallo rosso stimola l'energia vitale e la vitalità, elimina gli squilibri energetici dovuti a stati d’animo negativi, apre il cuore con la forza dell’amore ed è considerato una pietra della sensualità e dell’affetto. È portato anche per favorire i cambiamenti interni.
Il corallo bianco in abbinamento con il rosso scaccia via il nervosismo, la paura, la depressione, gli attacchi di panico e i disturbi del sonno. Purifica la mente, infonde un senso di leggerezza e conferisce ragione, prudenza, coraggio e saggezza.
Il corallo rosa dona la capacità di vivere con gioia ogni giorno, sviluppa dolcezza e armonia.


Corallo: modalità d’impiego

Il corallo può essere rivitalizzato in acqua salata, possibilmente nel mare.
Per ottenere effetti duraturi sul piano spirituale si consiglia di portare il corallo sempre con sé a stretto contatto con la pelle.
Per quanto riguarda la terapia a livello fisico, può essere utilizzato anche sotto forma di collana o nell’acqua del bagno in caso di malattie circolatorie, problemi di ipertensione o ipotensione, vertigini, disturbi cardiaci, stanchezza e stati depressivi.
Si può mettere un pezzo di corallo sotto il cuscino per tenere lontani gli incub






Edited by LiCla - 22/2/2014, 03:37
 
Top
0 replies since 21/2/2014, 21:10   1191 views
  Share