Saluto Al Sole

La Peonia - Il Fiore degli Dei

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CAT_IMG Posted on 19/7/2015, 17:38     +1   -1
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La Peonia

Generalità

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Dall'Asia all'Europa, dall'antichità ai giorni nostri, la peonia detta anche "Rosa senza spine" non smette di incantarci con la sublime eleganza dei suoi fiori.
E, nonostante la fama di essere una pianta capricciosa, non è affatto difficile da coltivare.

Ben note per i loro splendidi fiori, le peonie producono anche un bel fogliame e degli arbusti vigorosi e ampi, molto adatti come esemplari singoli, anche in un piccolo giardino. Il genere peonia riunisce alcune decine di specie di piante erbacee ed arbusti, diffusi in tutto l'emisfero boreale; la peonia è presente anche nella flora italiana con alcune specie dai grandi fiori porpora e rosa, diffuse nelle zone boscose e collinari.
Le specie che possiamo trovare in vivaio non sono specie botaniche, ma ibridi e cultivar, ottenuti dall'incrocio tra specie dalla particolare fioritura; in genere le peonie vengono suddivise in due grandi gruppi principali: le peonie arbustive e le peonie erbacee. Da questi tue grandi gruppi, attraverso successivi incroci ed ibridazioni, si sono ottenute varietà dette intersezionali, grazie alle ibridazioni di Mr Toichi Itoh, queste peonie riuniscono le caratteristiche delle peonie arbustive e delle erbacee.

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Peonie erbacee



A questo gruppo appartengono anche le specie presenti naturalmente in Italia; questi fiori vengono coltivati nei giardini Europei da secoli, ed esistono quindi innumerevoli ibridi e cultivar. Si tratta di piante erbacee, con radice tuberosa, di grandi dimensioni; durante i mesi primaverili dalle radici si sviluppano lunghi steli che portano grandi foglie frastagliate di colore verde brillante, a formare ampi cespi tondeggianti, che possono raggiungere 90-100 cm di altezza e di ampiezza. In primavera inoltrata ed in estate tra il fogliame, sottili fusti eretti portano grandi boccioli, che produrranno enormi fiori colorati, in genere nei toni del rosa. Esistono peonie erbacee a fiore semplice, doppio, stradoppio, di colore rosso, rosa, bianco, borgogna.
La coltivazione è molto semplice, e anch le piante meno curate portano a fioritura incredibili; i grossi tuberi si pongono a dimora in un buon terreno soffice e fertile, ben lavorato e mescolato a poca sabbia e a dello stallatico ben maturo. Una volta posizionato il tubero è bene annaffiare a fondo il terreno, e controllare che rimanga fresco e privo di piante infestanti.

La posizione ideale è ben soleggiata, evitiamo di posizionare le piante in luogo eccessivamente buio o ombreggiato, perché tenderebbero a non portare fiori.

Da aprile fino a settembre annaffiamo regolarmente, le piante possono sopportare periodi di siccità anche lunghi, e preferiscono che le annaffiature vengano fornite quando il terreno è ben asciutto; evitiamo quindi di lasciare a lungo il terreno umido o bagnato, ed annaffiamo saltuariamente, intensificando le forniture di acqua nei periodi privi di precipitazioni. Quando il fogliame tende a svilupparsi, in primavera, spargiamo attorno alla pianta dello stallatico ben maturo, o del concime granulare a lenta cessione, specifico per piante da fiore.

Periodicamente rimuoviamo i fiori appassiti; può capitare che i fiori siano tanto grandi da piegare i fusti che li portano, si può ovviare a questo problema ponendo dei tutori al centro del cespo di foglie, a cui assicurare i fusti con i fiori più grossi e pesanti.

Verso la fine dell'estate possiamo smettere di annaffiare, e in seguito possiamo tagliare il fogliame della peonia a 15-20 cm da terra; l'anno successivo la pianta ricomincerà a germogliare all'arrivo del primo tepore primaverile.

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Peonie arbustive



Contrariamente alle cugine erbacee, le peonie arbustive producono fusti legnosi, ben ramificati, che possono raggiungere i 150-200 cm di altezza; queste peonie perdono il fogliame in inverno, lasciando i fusti spogli.
In vivaio troviamo molti ibridi, di origine asiatica ed europea; i fiori sono grandi, di colore rosso, rosa, giallo o bianco. In genere le varietà a fiore giallo o bianco sono tra le più ricercate.

Le foglie sono grandi, seghettate, di colore verde scuro; i rami sono nodosi e contorti, di colore marrone scuro, con corteccia sottile, che spesso si rompe in scaglie.

Anche queste peonie non temono il freddo, e possono trovare posto in giardino, in un buon terreno ricco, leggermente acido, leggero e ben drenato. Preferiscono una posizione soleggiata o semiombreggiata: più il clima è fresco e più sarà possibile posizionare la nostra peonia in pieno sole.

Sono arbusti vigorosi e rustici, che non temono il gelo, e nemmeno la siccità ed il calore estivo. In caso di prolungati periodi di siccità annaffiamo bene il terreno, attendendo sempre che asciughi perfettamente tra una annaffiatura e l'altra.

Anche le peonie arbustive non necessita di particolari cure: periodicamente asportiamo i fiori appassiti; a fine fioritura possiamo accorciare i rami vecchi e rovinati, ma evitiamo le potature drastiche, che spesso portano alla mancanza di fiori la stagione successiva.

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Peonie intersezionali



Si tratta di varietà di peonie che presentano caratteristiche appartenenti agli altri due gruppi: disseccano completamente durante l'inverno, ma producono fusti legnosi e ben ramificati durante la bella stagione. I fiori sono grandi e profumati, di colore che va dal giallo al rosa, al rosso.
Anche queste peonie necessitano di un buon terreno leggero e ricco, e di una posizione soleggiata o semiombreggiata. Non temono il freddo.

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Alcuni suggerimenti



In generale tutte le peonie trovano posto al sole, o a mezz'ombra nelle zone con estati molto calde; se posizionate in luogo eccessivamente ombreggiato tendono a non produrre fiori.
Possono essere utilizzate come esemplari singoli, ma sono molto adatte anche per creare bordure, vista la bellezza del loro fogliame.

Non necessitano di grandi cure, e capita spesso che esemplari completamente lasciati a se stessi, in vecchi giardini di case abbandonate, continuino nel tempo a produrre i loro splendidi fiori.

Sicuramente annaffiature nei periodi di maggiore siccità e una concimazione con concime per piante da fiore a lenta cessione, da praticare in primavera, portano a fioriture più abbondanti.

Possiamo moltiplicare le nostre peonie dividendo le radici tuberose o i cespi di radici; in questo modo, in autunno, possiamo ottenere più piante da un solo esemplare. Ricordiamo però che le piante così prodotte tenderanno ad impiegare qualche anno per ben stabilirsi nel terreno, e quindi è normale che una pianta ottenuta da divisione impieghi almeno un paio di anni prima di fiorire abbondantemente. Lo stesso avviene per le piante da poco messe a dimora: le peonie infetti non amano i trasferimenti e ogni volta che spostiamo una peonia, la poniamo a dimora o la dividiamo, aspettiamoci che impieghi almeno un paio di anni per adattarsi alle nuove condizioni di coltivazione.

Possiamo ottenere nuove piante di peonie anche da seme, ma poiché in commercio è possibile trovare quasi esclusivamente ibridi, è probabile che pochi semi siano fertili e che le piante ottenute da seme non siano identiche alla pianta madre.

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Alcuni dettagli da ricordare



Nelle peonie arboree, gli ibridi di Paeonia lutea sono di vegetazione più tardiva delle varietà di Paeonia suffruticosa.
Nelle peonie erbacee gli ibridi sono invece più precoci delle varietà orticole correnti di Paeonia lactiflora .

In genere sono necessari 2 o 3 anni prima che le piante si sviluppino in modo normale, nel frattempo svolgono un lavoro sotterraneo e pertanto possono dare l'impressione di vegetare producendo pochi fiori o non fiorendo affatto.

Essendo tra i fiori più precoci, le peonie smettono anche presto di vegetare, per questa ragione possono avere un aspetto autunnale già dai primi di settembre.

Per assicurare una lunga durata dei fiori recisi, si consiglia di tagliare i rami quando i boccioli cominciano ad ammorbidirsi ed a lasciar intravedere il colore del fiore. Se si recidono rami con i fiori già completamente aperti la loro durata sarà più limitata.

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Moltiplicazione e riproduzione



La moltiplicazione delle peonie arbustive può avvenire per innesto a spacco su radice di Paeonia lactiflora (erbacea) da fine agosto a fine settembre, utilizzando rami lignificati prodotti dalla pianta durante l’anno. Altro sistema di moltiplicazione è costituito dalla divisione dei cespi, anche in questo caso in settembre, utilizzando piante di grandi dimensioni che vengono divise in 3-4 parti e facendo attenzione che su ogni parte siano presenti un adeguato numero di radici e di fusti.
Anche la semina è un sistema valido per riprodurre le peonie, sia erbacee che arbustive, bisogna però tener presente che la nuova piantina avrà quasi certamente caratteristiche diverse da quelle della pianta da cui si sono raccolti i semi.

La riproduzione delle peonie da seme è un procedimento molto lungo, la sola germinazione del seme impiega 2 anni, ma è l’unico utilizzabile per creare varietà nuove. Generalmente per veder fiorire una piantina nata da seme sono necessari 7-8 anni dal momento della semina.

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Significato della Peonia nel linguaggio dei fiori

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Simbolismo



Il fiore della peonia è tra i più venerati in Oriente da migliaia di anni come portatore di fortuna e di un matrimonio felice. Appariscente, lussureggiante, elegante incarna amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. Dolcemente profumata e di lunga durata, definita 'rosa senza spine' dagli europei, simbolo delle romantiche storie d’amore, spesso impiegata in occasione di matrimoni, la peonia celebra il 12° anniversario di matrimonio. Pianta vibrante e viva, ricca di magnifici fiori e di foglie verdi, il significato della peonia è anche un auspicio cinese di buona fortuna, così i dipinti che la rappresentano sono spesso appesi in casa come portafortuna e in ufficio per concludere buoni affari. Le peonie bianche sono il simbolo tradizionale delle giovani ragazze che si sono distinte per bellezza, ma soprattutto per arguzia; quelle rosse sono il simbolo erotico dei genitali femminili, per cui quando scende la rugiada, che rappresenta lo sperma, il fiore si apre.
La peonia corrisponde alla tarda primavera-inizio estate tra le raffigurazioni dei fiori cinesi delle quattro stagioni, insieme al loto, ai crisantemi, ai fiori di pruno e, quindi, diventa metafora della bellezza femminile e della riproduzione.

Secondo il significato tradizionale cinese della complementarietà degli opposti, la peonia è di influenza positiva sulla donna e sull'uomo per quanto riguarda il loro vivere insieme in armonia. Per creare una buona energia Feng Shui, quando si è alla ricerca di una compagna fedele e amorevole, un dipinto raffigurante le peonie cinesi o un vaso di questi fiori dovrebbe essere collocato all'interno del ‘settore matrimonio’, nell’angolo a sud-ovest della propria camera da letto, per attirarvi la partner ideale o per migliorare la situazione sentimentale e condurre o mantenere un matrimonio felice. Alcuni maestri di Feng Shui consigliano però a una coppia di anziani di non tenere in camera da letto l'immagine di una peonia in fioritura per evitare relazioni con donne più giovani. Una coppia di peonie rosa invece vale da catalizzare energetico soprattutto per migliorare l'amore e per il romanticismo.

La peonia, considerata la ‘regina di tutti i fiori’ nella Cina antica, si è diffusa come pianta ornamentale con l'imperatore Yang (605-617) della dinastia Sui (581-618), diventando popolare e protetta nei palazzi imperiali durante la successiva dinastia Tang (618-907). Le varietà migliori erano molto costose, tanto che le peonie diventarono spesso parte della dote. Sotto le seguenti dinastie, gli imperatori allargarono le loro attività e la coltivazione delle peonie si propagò in tutta la Cina. La città di Luoyang (oggi Heze), nella provincia dell’Henan, ne diventò il centro principale durante la dinastia Qing (1644-1911). Ha continuato fino a tutt’oggi in questo primato celebrato ogni anno nel mese di aprile con un festival internazionale della peonia, fiore rimasto nella tradizione cinese e mongola come simbolo floreale insieme con il fiore della prugna. Nel 1903, la dinastia Qing ha dichiarato la peonia come il fiore di Stato; è stata riproposta nella Repubblica Popolare Cinese da un sondaggio nazionale dapprima nel 1994, ma il Congresso nazionale del popolo non lo ha ratificato, ed è stato ripetuto invano nel 2003.

In Europa, la pianta erbacea di peonia fu introdotta dalle legioni romane dapprima in Inghilterra, intorno all'anno 1200, dalle legioni romane. Nel 1789 arrivò nel Vecchio Continente il primo albero di peonia grazie a Sir Joseph Banks, ricco imprenditore e appassionato di botanica che, venutone a conoscenza dai viaggiatori in Oriente, ne commissionò l’acquisto e l’invio al dottor Duncan, tramite la British East India Company. L’esemplare fu piantato nei Royal Botanic Gardens, a Kew, ma risultò poi difficile ottenere altri alberi dalla Cina. Soltanto a partire dal 1860 le peonie arbustive cinesi diventarono disponibili nei vivai europei e rimasero in voga fino alla fine dell’800, quando arrivarono quelle giapponesi dalla fioritura più leggiadra. Introdotta in Francia dai missionari francesi, venne portata in America nel 1820 dai coloni inglesi. Nel 1957, invece, l’Assemblea Generale dello Stato americano dell’Indiana ha approvato una legge per rendere la peonia il fiore della nazione, sostituendo la zinnia, che lo era dal 1931.

Simbolo tradizionale nell’arte floreale orientale, la peonia apparve dapprima nell’arte cinese per rappresentarne la forza vitale su quadri, porcellane, vestiti ricamati, paraventi dipinti e arazzi; in epoca contemporanea è spesso abbinata a raffigurazioni di uccelli e di bambù. Nelle raffigurazioni, il fiore bianco di peonia simboleggia la purezza verginale delle ragazze, mentre quello di colore rosso è più simbolico della femminilità erotica. Dopo l’introduzione in Giappone nel XVIII secolo, le immagini delle peonie sono comparse su arazzi, dipinti, stoviglie di porcellana, ricamate sui kimoni tradizionali in seta. Alla peonia sono anche dedicate molte poesie haiku, anche dai più famosi poeti e pittori, come Buson Yosa (1716-1784), che ne scrisse 28 haiku a tema su 3 mila, e Issa Kobayashi (1763-1828), con almeno 84 poesie su 20 mila haiku.

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Mitologia



La nascita della peonia fu al centro di numerose e diverse versioni nella mitologia greca. Paeon (Paean, Paieon, Paeeon, Paion o Paian), allievo di Asclepio (Esculapio per i Romani), il dio greco della medicina, venne trasformato in fiore di peonia da Zeus – dio del cielo e del tuono, governatore del monte Olimpo, mediatore pietoso nelle rivalità tra dèi – per salvarlo dall’ira funesta del maestro, invidioso del suo grande talento. In un’altra variante Paeon, figlio di Asclepio, venne tramutato in peonia da Ade, dopo averla guarita, per salvarlo dalla gelosia del padre, annientato dalle sue capacità. In un’ulteriore versione, Paeon diventò una peonia – fiore già esistente ai piedi del monte Olimpo – dopo averne dato il succo da bere a Leto (Latona per i Romani) per aiutarla a far nascere senza problemi i due gemelli Apollo ed Artemide nonostante il parto difficile. In un altro mito, invece, Paeon, medico degli dèi, ottenne la peonia da Leto, madre di Apollo – dio della medicina, della verità e dell’arte – sul Monte Olimpo.
I Greci credevano che Apollo spesso si travestisse da Paeon e cantasse canzoni di lode (dette Peana) a se stesso. Con il tempo Paeon divenne un epiteto di Apollo per la sua qualità di guarire e, pertanto, propiziato come dio della guarigione.

In un mito diverso, Apollo non gradì che sua sorella, Diana, la dea della luna, nota cacciatrice di rinomata abilità con l'arco e la freccia, si fosse innamorata di Orione, figlio di Nettuno, dio del mare. Un giorno, Apollo sfidò Diana a cercare di colpire Orione che, all’orizzonte, stava camminando su acque profonde con il permesso speciale del padre. Ma quando il suo corpo arrivò a riva, Diana capì di avere ucciso l’amato con un solo tiro e, dove caddero le sue lacrime di dolore, nacquero delle belle peonie, così pose Orione tra le stelle in ricordo del suo amore.

Una leggenda racconta invece che le ninfe maliziose si nascondevano nei petali delle peonie, che così sono diventate il simbolo del senso di vergogna o di timidezza, secondo il linguaggio dei fiori. Fin dall’antichità, la radice della peonia fu invece riconosciuta dalla medicina tradizionale cinese per alleviare i sintomi di alcune malattie (asma, crampi mestruali, convulsioni), seguita da quella giapponese. I Romani, in seguito ai loro miti, curavano con la peonia più di 20 malattie. Spesso era detta ‘erba beata’ per i poteri magici e miracolosi che le erano attribuiti contro demoni, streghe, tempeste, malocchio per proteggere il raccolto, i pastori e le loro greggi. Durante il Medio Evo, in Europa, la peonia era utilizzata al momento del parto per superstizione, per tenere lontano gli spiriti maligni, ma anche a uso medicinale in caso di ittero, calcoli biliari, crisi epilettiche, dolori da dentizione.

I semi di peonia venivano ingeriti interi per evitare brutti sogni o utilizzati come cataplasma per alleviare i dolori allo stomaco; con i petali essiccati si preparava un tè calmante per la tosse.

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Tatuaggio peonia



Nella Body Art contemporanea, il motivo della peonia compare in numerosi tatuaggi, ma è sempre stato prediletto per il suo significato di prosperità e di forza. Nel West americano, i pionieri si fecero tatuare enormi peonie rosse a doppio fiore per la loro straordinaria bellezza e in ricordo della loro patria. Con i fiori di peonia si possono creare infiniti disegni tatuati combinando le tonalità sorprendenti dei loro colori – rosso, bianco, rosa, giallo – con le foglie verdi. I tatuaggi di questi grandi petali un po’ arricciati ai margini abbelliscono qualsiasi parte del corpo – specialmente su braccia, spalle, fondoschiena, gambe – oppure, in piccolo, anche sui piedi. Seguendo il significato orientale, spesso compaiono tatuati in associazione con altri elementi come il drago o il leone per attenuarne ferocia e potenza. In Giappone, l'uso popolare delle peonie nel tatuaggio incarna la potenza maschile ed è stato ispirato dalle illustrazioni dell’artista Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) nelle 6 stampe della serie ‘I 108 eroi del Suikoden’ (1827), basate su un racconto cinese del XIV secolo, che gli diedero la notorietà. Questi fuorilegge, che andavano contro l’ingiustizia delle autorità corrotte, erano coperti di tatuaggi pittorici inclusi appunto leoni, tigri, draghi, carpe koi (o carpe giapponesi), e peonie, tra gli altri simboli.
In tutto il mondo, i motivi floreali nei tatuaggi non sono, infatti, prettamente femminili, spesso gli uomini li combinano con altre immagini. Secondo un antico gioco di carte giapponesi, l’immagine della peonia tatuata incarna coraggio e audacia, come un giocatore che affronta la partita con lo spirito che potrebbe essere l'ultima o come, in un’altra interpretazione, i guerrieri Samurai affrontavano ogni giorno come se fosse quello conclusivo della loro vita.

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Curiosità sulla Peonia



Unico fiore a essere coltivato nell'Olimpo secondo miti e leggende, oggetto di passione da più di 3000 anni, la peonia è ancora protagonista nei giardini del terzo millennio. Il fascino dei suoi fiori enormi e di sublime bellezza non è minimamente scalfito dal passare del tempo e dal mutare delle mode. Sarà anche perché le peonie sono disponibili in una varietà tale di forme e colori da trovare posto in qualsiasi situazione, dalle romantiche varietà rosa pastello da giardino dell'Ottocento, agli sgargianti fiori gialli o rosso fuoco dei nuovi ibridi orientali, dalle semplici peonie a fiore piatto a quelle sovraccariche a fiore doppissimo, dalle erbacee a stelo lungo alle arbustive che si fanno ammirare anche per il portamento dei rami e del fogliame.

In Oriente, dove ha avuto i natali, la peonia è associata all'immortalità, ma i suoi fiori, al contrario, sono il massimo della fugacità: chi vuole godere della sua seducente fioritura dovrà accontentarsi di ammirarla per poche settimane, perché non è rifiorente. Ma in quel breve periodo, ben poche specie possono competere con lei in bellezza e sontuosità. Quale che sia la varietà scelta, i suoi fiori danno un senso di abbondanza e di perfezione, della cui presenza si avvantaggiano tutti i giardini: basta un solo esemplare a riempirli e illuminarli. Le erbacee abbelliscono le aiuole e le bordure miste mentre le arbustive, da sole, creano cespugli colorati di grande effetto decorativo.

Già molti secoli prima di Cristo, nella Cina Imperiale, la peonia era amata maniacalmente dall'imperatore, che la faceva raffigurare sulle preziose porcellane dell'epoca e pagava una fortuna a chiunque presentasse una nuova varietà.

Ancora oggi in Cina la peonia è considerata "regina dei fiori". Nella città di Luoyang, che fu a lungo capitale della Cina, la peonia è al centro di un festival che richiama ogni anno decine di migliala di visitatori. Qui, grazie al terreno e al microclima particolari, crescono le peonie più belle e, nel periodo di fioritura, si possono ammirare in ogni giardino, davanzale, angolo di strada vasi di fiori e aiuole colorate.

In Occidente, le peonie sono conosciute fin dall'antichità, ma soprattutto per le loro virtù medicinali: fu Teofrasto a parlarne per primo, non per la bellezza dei fiori, ma come eccellente rimedio contro l'epilessia. Si tratta in questo caso di peonie erbacee: quelle arbustive sono sbarcate per la prima volta in Europa nella seconda metà del '700, dirette ai giardini reali londinesi Kew Gardens. L'Inghilterra per prima le ha coltivate e poi ibridate, seguita dalla Francia, e dagli Stati Uniti nel secolo successivo.

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Una radice piena di virtù

II nome della peonia deriva da Paeon, o Peone, il medico greco degli dei. Secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore per guarire una ferita di Plutone; per ringraziarlo il dio gli fece dono dell'immortalità trasformandolo nel fiore della peonia. Un grande privilegio, poiché per i greci la peonia era l'unico fiore che meritava l'ammirazione degli dei e per questo ospitato nell'Olimpo.

Grazie alle sue proprietà terapeutiche, fin dall'antichità è stata impiegata come antidolorifico, ma soprattutto come rimedio principe per l'epilessia: se ne mordeva la radice per bloccare una crisi; in tempi più recenti, la medicina popolare suggeriva di farne collane per i bambini perché si riteneva che potessero prevenire le convulsioni.

Ai giorni nostri, la radice della peonia viene utilizzata per le sue proprietà antispasmodiche, sedative del sistema nervoso, calmanti nelle forme di ansia e insonnia, nelle forme nevralgiche e nell'emicrania e nella tosse spasmodica dei bambini.

Anche in cosmetica la peonia si rivela preziosa: dalla radice, infatti, si ricavano fitoestratti di grande efficacia antiossidante, idratante e lenitiva.

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Un bouquet durevole

Le peonie, soprattutto le specie erbacee, forniscono fiori recisi tra i più decorativi e tra i più durevoli in assoluto. Secondo un'antica leggenda vanno raccolte al mattino presto, prima dell'alba, se si vuole che conservino a lungo profumo e bellezza.


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Fonti:
giardinaggio.it


trafioriepiante.it


giardinaggio.net
 
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CAT_IMG Posted on 19/7/2015, 18:43     +1   -1

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CArissima francesiana

Grazie di cuore per lo splendido post...conoscevamo a malapena questo superbo fiore...ora sicuramente sarà il primo che

acquisteremo...grazie anche da parte di mia moglie Luisa..è Lei che cura i balconi di casa...ed è rimasta entusiasta x aver

scoperto così bene su questo fiore delicato...lo leggeremo a fondo...ma a rate...ahahahah data la lunghezza dell'articolo in

questione, ottima scelta, ciao e dolcissima notte, kisssss!!!




:kisss: :graziei: :smile: :luco col..:
 
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CAT_IMG Posted on 19/7/2015, 22:00     +1   -1
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Ciao LiCla!!
Sono contenta che questo bellissimo fiore sia piaciuto anche a tua moglie.

Io adoro i fiori e questo è tra i miei preferiti, ha una storia di migliaia di anni,
un fiore molto importante per la cultura orientale e ritenuto dai greci l' unico
fiore meritevole dell' attenzione degli Dei.

Riconosco che mi sono dilungata
un pochino ma quando una cosa è interessante neanche te ne accorgi e ne
vale la pena leggerla...anche a rate...ahahahah!!


:pensiero: :grazie:

 
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